Di Antonio Indovino
Campania Bianco IGT, Sireo, Abbazia di Crapolla, 2013
La Società Agricola Crapolla nasce nel 2007 rilevando il fondo nel territorio dell’antico casale di Avigliano (ai giorni d’oggi è la frazione di San Salvatore) in Vico Equense e propriamente sul culmine della collina che sovrasta il Vallone di Satrulo e il convento di San Francesco. Qui si trova una piccola Abbazia Benedettina, un tempo divisione di quella situata nel Fiordo di Crapolla a Massa Lubrense, ed oggi sede della cantina e pronta ad accogliere gli aspiti in visita all’azienda. Antichi manoscritti testimoniano la produzione di grandi vini proprio qui in Penisola: il “Vinum Sorrentinum” oltre ad essere paragonato al “Vinum Falernum” era il vino bevuto dall’Imperatore Tiberio nella Villa Jovis a Capri. Vicissitudini risalenti al 1526 ci portano a conoscenza di litigi tra la nobile famiglia Carafa di Napoli e l’università di Vico Equense riguardo al prezzo di vendita dei vini di Crapolla, a testimoniare ulteriormente la qualità dei vini prodotti qui in zona. Nel 2008 i proprietari mossi in primis da una grande passione e dalla voglia di valorizzare un territorio ahimè bistrattato, nonchè affrancati dalle testimonianze storico-culturali, decidono di dar vita ad un nuovo vigneto di Falanghina e Fiano, conservano in parte le vecchie viti di Sabato e Merlot, ed impiantano Pinot Nero per vezzo personale.
Segue i lavori in vigna ed in cantina l’enologo ed agronomo Arturo Erbaggio che, con competenza e caparbietà, sta conducendo e portando avanti una sfida colma di difficoltà: ogni vendemmia a Crapolla è sì la sintesi di un anno di duro lavoro in vigna, ma soprattutto una nuova lezione da cui imparare soprattutto dai capricci della varietà transalpina.
Passiamo al vino, ottenuto da uve Falanghina e Fiano (60%-40%) coltivate su suolo franco sabbioso, ricco di pomici e lapilli, bassa resa in vigna e vinificato in acciaio dove sosta per un anno circa prima dell’imbottigliamento. Elegantissimo nella sua veste quasi dorata, di grande vivacità, che fa presagire un discreto corpo per il suo incedere composto durante le roteazioni del calice. Pulizia estrema e finezza al naso: il tempo sta giocando a suo favore.
Affascina con note di frutta a pasta bianca, fiori e bucce di agrumi, richiami di macchia mediterannea e note minerali.
Il sorso non tradisce affatto: deciso, fresco e sapido. Chiude con equilibrio in un lungo finale che richiama piacevolmente le note agrumate ed erbacee.
Ho avuto modo di apprezzare il Sireo in un calice di media grandezza, ad una temperatura di 10/12°C.
Potrebbe essere il compagno ideale di un “Risotto ai Pesci di Scoglio”.
Prezzo in enoteca: 20-25€
Contatti: www.abbaziadicrapolla.it
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
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