Di Antonio Indovino
Terre del Volturno Rosso IGT, Sabbie di Sopra il Bosco, Nanni Copé, 2010
Sabbie di Sopra il Bosco 2010 Nanni Copé |
Giovanni Ascione ci ha abituati male o, per essere precisi, troppo bene in questi ultimi 12 anni. Lo scorso Natale se n’è parlato tanto ed io, nel dubbio di non riuscir più a trovare i suoi vini in giro, ne ho fatto scorta.
Perchè? Perchè il Sabbie di Sopra il Bosco è uno di quei vini che si è prepotentemente imposto nel panorama nazionale, conquistandosi di diritto il blasone che tutti gli riconoscono (clicca QUI per leggere com’è nata Nanni Copé ed il mio precedente assaggio del Polveri della Scarrupata).
Ed eccomi qui, con un pizzico di nostalgia per ora ingiustificata (visto che ci sono ancora bottiglie del 2017 in commercio, e la 2019 è stata l’ultima vendemmia), a parlarvi proprio del Sabbie di Sopra il Bosco: non della sua prima annata, perchè quelle bottiglie vorrei conservarle in cantina, ma di una 2010.
Il vino deve il nome alla vigna di Sopra il Bosco di Castel Campagnano, dove sono allevati a semipergola con doppio capo a frutto il Pallagrello Nero e l’Aglianico (rispettivamente il 90 ed il 7% del taglio) cui si è aggiunta una piccola parte di Casavecchia (3%) prodotta nell’altro vigneto coltivato da Giovanni: la Scarrupata a Pontelatone.
Le uve sono state vinificate in acciaio, in seguito il vino è passato in tonneau (per 13 mesi con i propri lieviti) dove ha svolto anche la malolattica, ed infine in bottiglia: senza filtrazione alcuna, dove è rimasto ad affinare per 6 mesi prima della commercializzazione.
Nel calice sfoggia una fitta e vivida veste rubina che vira al granato nell’orlo del bicchiere.
Al naso inizialmente è scuro, spazia dalle note terrose e di china a quelle di cuoio e ginepro, lasciando scorgere infine la confettura di ribes ed i fiori di lavanda passiti.
La conferma che mi trovi dinanzi ad un capolavoro assoluto l’ho avuta al palato, apprezzandone l’equilibrio e la leggiadria del corpo. Il vino ha struttura ed avvolgenza, ma dall’altra parte ha freschezza da vendere: tanta e tale da rendere a tratti comprimarie una sapidità non certo trascurabile ed una trama tannica di pregevole qualità, per maturità ed estrazione.
Ne completa il quadro armonioso una ricca e profonda chiusura di bocca che momentaneamente distoglie l’attenzione dal calice, perchè si è “presi” dalla puntualità dei ritorni aromatici.
Ho detto momentaneamente, perchè la bevibilità vince a mani basse e si ritorna subito al bicchiere per l’inizio di un nuovo giro di giostra!
Bere un vino così per me è un piacere assoluto, ma se proprio dovessi abbinarlo……farei di tutto perchè il protagonista restasse lui, magari in occasione di un giorno importante come la Pasqua, per rendere l’occasione ancor più speciale in un momento difficile come questo!
Prezzo in enoteca: 30-35€ (per le ultime annate in commercio)
Contatti: nannicope.it
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
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